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Rocca dei Perugini
- 22/01/2023
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Essendo stata rasa al suolo pochi anni dopo la costruzione, nel XIV secolo, la Rocca dei Perugini non è più visibile, ma se ne può apprezzare la posizione, ammirando l’attuale palazzo costruito sulle stesse fondamenta.
Nel periodo della cattività avignonese, quando i territori dello Stato della Chiesa erano allo sbando, per un certo periodo i ghibellini spoletini riuscirono a prendere il sopravvento in una città storicamente guelfa.
Papa Giovanni XXII (Jacques-Arnaud Duèze o d’Euse), da Avignone, dichiaro Spoleto “distretto di Perugia” ed ottenne l’appoggio dei guelfi perugini che, nel 1320, con l’aiuto anche dei guelfi di Assisi, riuscirono a imporre il loro potere su Spoleto. I guelfi spoletini che non furono massacrati e che non riuscirono a scappare, furono imprigionati per due anni e mezzo, ammassati al freddo in condizioni terribili, che fecero morire molti dei prigionieri. Probabilmente furono ristretti, per due anni e cinque mesi, nell’ambulacro del teatro Romano. O forse nell’edificio ora chiamato “Casa Luciani” (vedi) o, secondo altre fonti, nella “torre Anselmi”, ad ogni sconosciuta, o forse coincidente con parte di casa Luciani. Nei tumulti fu bruciata la abbazia di San Giuliano, nel 1322
I perugini, per rafforzare il loro potere su Spoleto, si costruirono una loro Rocca, ai margini della città, nella zona ove ora Corso Garibaldi si congiunge con Via Porta Fuga, con tanto di fossato e ponte levatoio. Secondo lo storico Parruccio Zampolini (“Et fece el cassaru u nella porta de S. Gregoriu,
et ciò dico de veduta, et fu col ponte levatoio dalla banda de dentro, et fossi grandi” ) fu costruita tra il 1324 ed il 1326, lui vivente. In quel periodo “la castellina” era il toponimo del quartiere.
Quando Gil Albornoz ristabilì l’ordine nei territori, nel 1353 emise un ordine, denominato “A romana chiesa nullo medio pertinente”, con il quale ristabilì la piena libertà di Spoleto, cacciando i ghibellini. Con un so ordine del 22 aprile 1362, inviato da Forlì, il “cassero”, o “castellina” o “rocca dei perugini” fu demolito, e con i suoi materiali (e quelli dell’Anfiteatro) fu costruita la Rocca Albornoziana (in soli 5 anni e mezzo!).
Description
Essendo stata rasa al suolo pochi anni dopo la costruzione, nel XIV secolo, la Rocca dei Perugini non è più visibile, ma se ne può apprezzare la posizione, ammirando l'attuale palazzo costruito sulle stesse fondamenta.
Nel periodo della cattività avignonese, quando i territori dello Stato della Chiesa erano allo sbando, per un certo periodo i ghibellini spoletini riuscirono a prendere il sopravvento in una città storicamente guelfa.
Papa Giovanni XXII (Jacques-Arnaud Duèze o d'Euse), da Avignone, dichiaro Spoleto "distretto di Perugia" ed ottenne l'appoggio dei guelfi perugini che, nel 1320, con l'aiuto anche dei guelfi di Assisi, riuscirono a imporre il loro potere su Spoleto. I guelfi spoletini che non furono massacrati e che non riuscirono a scappare, furono imprigionati per due anni e mezzo, ammassati al freddo in condizioni terribili, che fecero morire molti dei prigionieri. Probabilmente furono ristretti, per due anni e cinque mesi, nell'ambulacro del teatro Romano. O forse nell'edificio ora chiamato "Casa Luciani" (vedi) o, secondo altre fonti, nella "torre Anselmi", ad ogni sconosciuta, o forse coincidente con parte di casa Luciani. Nei tumulti fu bruciata la abbazia di San Giuliano, nel 1322
I perugini, per rafforzare il loro potere su Spoleto, si costruirono una loro Rocca, ai margini della città, nella zona ove ora Corso Garibaldi si congiunge con Via Porta Fuga, con tanto di fossato e ponte levatoio. Secondo lo storico Parruccio Zampolini ("Et fece el cassaru u nella porta de S. Gregoriu,
et ciò dico de veduta, et fu col ponte levatoio dalla banda de dentro, et fossi grandi" ) fu costruita tra il 1324 ed il 1326, lui vivente. In quel periodo "la castellina" era il toponimo del quartiere.
Quando Gil Albornoz ristabilì l'ordine nei territori, nel 1353 emise un ordine, denominato "A romana chiesa nullo medio pertinente", con il quale ristabilì la piena libertà di Spoleto, cacciando i ghibellini. Con un so ordine del 22 aprile 1362, inviato da Forlì, il "cassero", o "castellina" o "rocca dei perugini" fu demolito, e con i suoi materiali (e quelli dell'Anfiteatro) fu costruita la Rocca Albornoziana (in soli 5 anni e mezzo!).