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San Gregorio Minore (o de griptis o il palazzo)
- 07/01/2023
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La prima chiesetta sorse praticamente al centro dell’anfiteatro, nel punto in cui venne martirizzato San Gregorio, probabilmente nel 1115.
L’edificio attuale, costruito davanti al primo, ha la facciata stretta ed alta, con quattro finte colonne (lesene). L’interno è a navata unica, con quattro archi per ogni lato e finestre sulla volta.
Si nota, profittando dell’attuale degrado, la struttura del controsoffitto: fabbricato in canna consente una struttura molto leggera.
Poco prima di morire, nel 1404 papa Bonifacio IX la cedette alle Clarisse.
Il vescovo di Spoleto Carlo Giacinto Lascaris vi spostò, nel 1717, le suore di S. Caterina. Ma pochi anni dopo, per poter ricostruire la chiesa, il convento fu chiuso e le religiose si traferirono, definitivamente, a S. Omobono, vicino a S. Nicolò. La ricostruzione, iniziata nel 1725, portò ad un edificio molto più grande e più avanzato, quasi al limitare della circonferenza dell’anfiteatro. Infatti la precedente chiesa è rimasta un piccolo edificio dietro l’attuale.
Siccome l’imponente edificio di San Gregorio Minore veniva per ciò chiamato “il palazzo”, tale appellativo passò, insieme alle ospiti, al nuovo convento di S. Omobono. L’appellativo “de griptis” (delle grotte), è invece dovuto al fatto che le retrostanti e parzialmente demolite arcate dell’anfiteatro somigliavano a delle grotte.
Fino al 1885 aveva anche il campanile, che però fu demolito a seguito dei danni del grande terremoto di quell’anno.
Description
La prima chiesetta sorse praticamente al centro dell'anfiteatro, nel punto in cui venne martirizzato San Gregorio, probabilmente nel 1115.
L'edificio attuale, costruito davanti al primo, ha la facciata stretta ed alta, con quattro finte colonne (lesene). L'interno è a navata unica, con quattro archi per ogni lato e finestre sulla volta.
Si nota, profittando dell'attuale degrado, la struttura del controsoffitto: fabbricato in canna consente una struttura molto leggera.
Poco prima di morire, nel 1404 papa Bonifacio IX la cedette alle Clarisse.
Il vescovo di Spoleto Carlo Giacinto Lascaris vi spostò, nel 1717, le suore di S. Caterina. Ma pochi anni dopo, per poter ricostruire la chiesa, il convento fu chiuso e le religiose si traferirono, definitivamente, a S. Omobono, vicino a S. Nicolò. La ricostruzione, iniziata nel 1725, portò ad un edificio molto più grande e più avanzato, quasi al limitare della circonferenza dell'anfiteatro. Infatti la precedente chiesa è rimasta un piccolo edificio dietro l'attuale.
Siccome l'imponente edificio di San Gregorio Minore veniva per ciò chiamato "il palazzo", tale appellativo passò, insieme alle ospiti, al nuovo convento di S. Omobono. L'appellativo "de griptis" (delle grotte), è invece dovuto al fatto che le retrostanti e parzialmente demolite arcate dell'anfiteatro somigliavano a delle grotte.
Fino al 1885 aveva anche il campanile, che però fu demolito a seguito dei danni del grande terremoto di quell'anno.