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San Rocco, già Santa Maria del Massaccio
- 07/01/2023
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La costruzione di Santa Maria del Massaccio iniziò nel 1488, come ringraziamento per la fine della peste, fortissima, che imperversò per quattro anni dal 1476 al 1479. E’ opera di Francesco di Pietrasanta e Antonio Fiorentino (Antonio Marchesi da Settignano), cui si aggiunsero poi Filippo Lombardo e Giampiero da Venezia, fino alla pausa nei lavori, del 1492.
Nel 1501 i lavori riprendono, diretti ora da Bernardino da Bellone, per giungere a costruire le colonne della cupola e la cupola stessa.
Dal 1790 questa chiesa, che sorgeva ai bordi di Spoleto, cambiò nome in San Rocco, la cui chiesa era stata demolita.
Ha pianta a croce con cupola.
L’esterno, su cui si aprono tre portali in pietra, non fu mai completato.
San Rocco è il santo protettore dalla lebbra. Nativo di Montpellier (nel XIV secolo), andò in pellegrinaggio a Roma, rimasto orfano. Si dedicò ad assistere gli appestati, e compì le prime guarigioni / miracolo nel lazzaretto di Acquapendente. A Roma guarì anche il fratello di Papa Urbano V.
Tornando in Francia si ammalò di peste a Piacenza, ma venne salvato da un cane, che ogni giorno gli portava pane ed acqua, e da un nobile che, seguendo il cane, lo trovò e lo ospitò. Guarì e ripartì ma an Angera, sul lago di Como, fu condanno come spia e morì in carcere, dopo 5 anni di prigionia. Nel 1485 i veneziani portarono in città le sue spoglie e fondarono la “Scuola di San Rocco”, confraternita votata alla cura degli ammalati. La sua festa ricorre il 16 agosto, è protettore degli appestati, e delle malattie contagiose in genere, degli invalidi, dei pellegrini e dei lavoratori della terra. Viene raffigurato in veste di pellegrino, col bordone, la conchiglia per bere, la piaga sulla gamba ed il cane.
La posizione di San Rocco ha un senso maggiore se correlata alla chiesa che le è vicina, San Sebastiano, anch’egli invocato contro quella terribile malattia.
Description
La costruzione di Santa Maria del Massaccio iniziò nel 1488, come ringraziamento per la fine della peste, fortissima, che imperversò per quattro anni dal 1476 al 1479. E' opera di Francesco di Pietrasanta e Antonio Fiorentino (Antonio Marchesi da Settignano), cui si aggiunsero poi Filippo Lombardo e Giampiero da Venezia, fino alla pausa nei lavori, del 1492.
Nel 1501 i lavori riprendono, diretti ora da Bernardino da Bellone, per giungere a costruire le colonne della cupola e la cupola stessa.
Dal 1790 questa chiesa, che sorgeva ai bordi di Spoleto, cambiò nome in San Rocco, la cui chiesa era stata demolita.
Ha pianta a croce con cupola.
L'esterno, su cui si aprono tre portali in pietra, non fu mai completato.
San Rocco è il santo protettore dalla lebbra. Nativo di Montpellier (nel XIV secolo), andò in pellegrinaggio a Roma, rimasto orfano. Si dedicò ad assistere gli appestati, e compì le prime guarigioni / miracolo nel lazzaretto di Acquapendente. A Roma guarì anche il fratello di Papa Urbano V.
Tornando in Francia si ammalò di peste a Piacenza, ma venne salvato da un cane, che ogni giorno gli portava pane ed acqua, e da un nobile che, seguendo il cane, lo trovò e lo ospitò. Guarì e ripartì ma an Angera, sul lago di Como, fu condanno come spia e morì in carcere, dopo 5 anni di prigionia. Nel 1485 i veneziani portarono in città le sue spoglie e fondarono la "Scuola di San Rocco", confraternita votata alla cura degli ammalati. La sua festa ricorre il 16 agosto, è protettore degli appestati, e delle malattie contagiose in genere, degli invalidi, dei pellegrini e dei lavoratori della terra. Viene raffigurato in veste di pellegrino, col bordone, la conchiglia per bere, la piaga sulla gamba ed il cane.
La posizione di San Rocco ha un senso maggiore se correlata alla chiesa che le è vicina, San Sebastiano, anch'egli invocato contro quella terribile malattia.