San Sabinuccio

  • San Sabinuccio

    • San Sabinuccio 07/01/2023
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Sulla destra della Via Salaria, salendo, si trova, in centro città, un piazzale ancora imbrecciato.

Qui l’edificio in fondo a destra, ora residenziale, costituiva la chiesa di San Sabinuccio.

Dedicata a San Sabino, tanto da dare ancora oggi il nome all’attiguo vicolo, rischiava di essere confusa con quella fuori Spoleto , quindi, essendo più piccola, fu distinta con questo diminutivo gergale. Anche era chiamata “San Sabino de via magna”, intendendosi per via grande la attuale via Salara, principale arteria per salire quando mancava la Traversa Interna.

Nei primi anni del XIX secolo vi si riuniva la confraternita del “Fabbri Ferrai”, poi nel 1841 il Vescovo Giovanni Sabbioni la concesse alla “Confraternita di Santa Maria Santissima Desolata” che la restaurò.

Pare risalga addirittura al IV secolo. Fu usata come edificio sacro fino ai primi anni del XX secolo, quando gli ultimi residenti, i filippini, si trasferirono a San Filippo, appena edificata. Nel 1930 fu demolita.

Aveva accesso dalla piazzetta, una finestra sulla facciata e due laterali, un campanile con una sola campana. Aveva anche una cripta, che Pietro De Lunel fece murare nel 1571 e che, probabilmente, ha ceduto negli anni ottanta del novecento, provocando un avvallamento del terreno.

Description

Sulla destra della Via Salaria, salendo, si trova, in centro città, un piazzale ancora imbrecciato.

Qui l'edificio in fondo a destra, ora residenziale, costituiva la chiesa di San Sabinuccio.

Dedicata a San Sabino, tanto da dare ancora oggi il nome all'attiguo vicolo, rischiava di essere confusa con quella fuori Spoleto , quindi, essendo più piccola, fu distinta con questo diminutivo gergale. Anche era chiamata "San Sabino de via magna", intendendosi per via grande la attuale via Salara, principale arteria per salire quando mancava la Traversa Interna.

Nei primi anni del XIX secolo vi si riuniva la confraternita del "Fabbri Ferrai", poi nel 1841 il Vescovo Giovanni Sabbioni la concesse alla "Confraternita di Santa Maria Santissima Desolata" che la restaurò.

Pare risalga addirittura al IV secolo. Fu usata come edificio sacro fino ai primi anni del XX secolo, quando gli ultimi residenti, i filippini, si trasferirono a San Filippo, appena edificata. Nel 1930 fu demolita.

Aveva accesso dalla piazzetta, una finestra sulla facciata e due laterali, un campanile con una sola campana. Aveva anche una cripta, che Pietro De Lunel fece murare nel 1571 e che, probabilmente, ha ceduto negli anni ottanta del novecento, provocando un avvallamento del terreno.

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Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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