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ex Chiesa di S. Maria in Lauro Candelora
- 02/07/2023
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Nel tempo sono state attive, a Spoleto, numerose “confraternite”.
Quella di “S. Maria in Lauro Candelora” costruì nel 1279 la sua chiesetta alla fine di Via delle Felici, sotto il muraglione, in una zona ora non accessibile perchè privata, ma comunque visibile affacciandosi dalla via pubblica. Prese il nome da Pietro di Lauro, segretario di Latino Malabranca Orsini, che ne organizzò i lavori. “Candelora”, o “festa delle candele”, è invece la festa che si celebra il 2 febbraio, per ricordare la presentazione del Signore al Tempio ed il rito di purificazione della Vergine Maria (quaranta giorni dopo la nascita di Gesù).
Le “Confraternite”, composte sia religiosi che da laici, sono regolate dai Canoni 298 e seguenti del Codice di Diritto Canonico. Si tratta di libere associazioni con vari scopi: intanto la collaborazione al servizio liturgico, anche in funzione vicaria. Poi, ovviamente, l’incremento del culto, le opere di carità, di penitenza e di catechesi, l’aiuto ai malati, la cura delle cerimonie funebri e delle tumulazioni. Coi fondi che raccoglievano erigevano non solo chiese o oratori, come qui, ma anche ospizi, ospedali, cimiteri. Avevano (ed hanno, essendo sopravvissute fino ai nostri giorni) delle cariche sociali, elettive, e delle vesti che le contraddistinguevano,
Sorsero anche, soprattutto a Roma, le “arciconfraternite”, cioè associazioni tra confraternite.