San Nicolò

  • San Nicolò

    • San Nicolò 07/01/2023
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Il complesso fu edificato  a partire dal 1304, dagli Agostiniani, laddove erano, fin dai primi anni dopo il mille, due chiese: San Nicola di Bari e San Massimo. Fu inizialmente intitolato a San Nicola di Bari, San Massimo e Sant’Agostino.

Infatti i francescani stabilirono in città la loro sede sul S. Elia, nei pressi di S. Maria sul Colle e, dopo la distruzione per l’edificazione della Rocca, si spostarono a S. Simone e Giuda, a piazza Campello. I dominicani presero la zona a valle di Palazzo Collicola, gli Agostiniani S. Nicolò.

E’ molto interessante e raro, perchè è un esempio di primo stile gotico. La chiesa venne pesantemente danneggiata dal terremoto del 1767 tanto da essere poi completamente abbandonata nel 1767, dopo un terremoto, ed usata come fienile, fucina di fabbri, mercato, fonderia. Fu recuperata solo sul finire del XX secolo, ma il campanile del 1400 era ormai stato demolito nel 1873.

Anticamente fu un centro assai attivo di vita religiosa e culturale, specie fino al 1500: nel 1512 ospitò Martin Lutero che studiò nella sua biblioteca e fu frequentato anche da Fabio Vigili, Severo Minervio, Benedetto Egio, Pierleone Leoni, Gregorio Elladio.

La facciata a due spioventi, portale ad arco acuto e pilastrini sormontato da una lunetta affrescata, manca del rosone, andato perduto nei secoli. Mancano anche i due leoni ai piedi del portale (vedi foto), che però sono conservati nel Museo del Ducato. Sopra il portale un “agnus dei” scolpito e due Santi ai lati.  L’affresco ritrae la Madonna ed il Bambino tra i Santi Agostino e Nicola. L’affresco è stato attribuito al “maestro della Dormitio di Terni”. Ai lati due leoni, altri due sugli spigoli ed altri due ne erano ai piedi del portale, ma ora sono conservati nel Museo del Ducato (vedi foto sotto).

La chiesa (ex chiesa) è costituita da una sola navata con alcuni resti di affreschi. La copertura è a capriate lignee, l’abside è poligonale e vi si aprono pregevoli bifore. Visibili anche dal centro basso di Spoleto.

Il meraviglioso chiostro poggia su agili pilastrini poligonali e colonnine con capitello in pietra bianca e rossa. La parte più recente, quattrocentesca, è assai più semplice ed ha ampie finestre.

Il campanile era nell’angolo tra il chiostro e la chiesa. Poi fu fatta una torre alla sinistra dell’abside, la quale ora appare mancante della parte finale, sostituita dal supporto per la campane.

Sottostante all’abside, la chiesa di Santa Maria della Misericordia alla quale si può scendere per il vicolo omonimo alla destra del complesso.

Description

Il complesso fu edificato  a partire dal 1304, dagli Agostiniani, laddove erano, fin dai primi anni dopo il mille, due chiese: San Nicola di Bari e San Massimo. Fu inizialmente intitolato a San Nicola di Bari, San Massimo e Sant'Agostino.

Infatti i francescani stabilirono in città la loro sede sul S. Elia, nei pressi di S. Maria sul Colle e, dopo la distruzione per l'edificazione della Rocca, si spostarono a S. Simone e Giuda, a piazza Campello. I dominicani presero la zona a valle di Palazzo Collicola, gli Agostiniani S. Nicolò.

E' molto interessante e raro, perchè è un esempio di primo stile gotico. La chiesa venne pesantemente danneggiata dal terremoto del 1767 tanto da essere poi completamente abbandonata nel 1767, dopo un terremoto, ed usata come fienile, fucina di fabbri, mercato, fonderia. Fu recuperata solo sul finire del XX secolo, ma il campanile del 1400 era ormai stato demolito nel 1873.

Anticamente fu un centro assai attivo di vita religiosa e culturale, specie fino al 1500: nel 1512 ospitò Martin Lutero che studiò nella sua biblioteca e fu frequentato anche da Fabio Vigili, Severo Minervio, Benedetto Egio, Pierleone Leoni, Gregorio Elladio.

La facciata a due spioventi, portale ad arco acuto e pilastrini sormontato da una lunetta affrescata, manca del rosone, andato perduto nei secoli. Mancano anche i due leoni ai piedi del portale (vedi foto), che però sono conservati nel Museo del Ducato. Sopra il portale un "agnus dei" scolpito e due Santi ai lati.  L'affresco ritrae la Madonna ed il Bambino tra i Santi Agostino e Nicola. L'affresco è stato attribuito al "maestro della Dormitio di Terni". Ai lati due leoni, altri due sugli spigoli ed altri due ne erano ai piedi del portale, ma ora sono conservati nel Museo del Ducato (vedi foto sotto).

La chiesa (ex chiesa) è costituita da una sola navata con alcuni resti di affreschi. La copertura è a capriate lignee, l’abside è poligonale e vi si aprono pregevoli bifore. Visibili anche dal centro basso di Spoleto.

Il meraviglioso chiostro poggia su agili pilastrini poligonali e colonnine con capitello in pietra bianca e rossa. La parte più recente, quattrocentesca, è assai più semplice ed ha ampie finestre.

Il campanile era nell'angolo tra il chiostro e la chiesa. Poi fu fatta una torre alla sinistra dell'abside, la quale ora appare mancante della parte finale, sostituita dal supporto per la campane.

Sottostante all'abside, la chiesa di Santa Maria della Misericordia alla quale si può scendere per il vicolo omonimo alla destra del complesso.

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Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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