-
San Simone
- 07/01/2023
-
€0,00
La chiesa di piazza Campello fu edificata nel 1250 / 1260, sotto il papato di Innocenzo IV, da un grande architetto: Frate Filippo da Campello. Lo stesso che aveva lavorato in Assisi alla grande basilica ed all’altare di Santa Chiara.
Inizialmente avrebbe dovuto essere dedicata a Simone da Collazzone, figlio dei Conti Tonino e Matilde, che, a 14 anni, si diede a seguire San Francesco e da questi fu mandato in missione evangelica in Germania. Tornò a Spoleto nel 1250, morendo a soli 42 anni e fu seppellito, appunto, in quel terreno, che il Comune nel 1226 aveva donato ai frati minori, ove subito fu iniziata la elevazione della Chiesa. Ma Simone non fu mai canonizzato, così la si intitolò a San Simeone apostolo e a San Giuda, denominazione che ultimamente riemerge.
Nel 1698 vi fu portato il cranio di S. Antonio da Padova, molto legato a Spoleto perché fu canonizzato nel Duomo e visse da eremita sul Monteluco.
Era anche ambito sepolcro delle famiglie nobili: Bonavisa, Arroni, Campello. Il bellissimo sepolcro Bonavisa appartiene ad un nobile del 1450, vi sono raffigurati Cristo e le guardie nel sonno ed i 4 evangelisti. Nel sarcofago gli abiti erano integri e sono ora esposti al Museo del tessuto.
E’ una delle poche cose ancora visibili, insieme ai resti della caserma e del convitto che vi trovarono posto, come le piastrellatura a muro.
C’era il sepolcro del beato Simone da Collazzone Non ne rimane traccia se non nelle cronache del Campello.
L’edifico smise d’essere dedicato al culto quando, nel 1862, il Comune di Spoleto ne dispose l’utilizzo a caserma. Poi a fine ‘800 fu annesso all'”Istituto Nazionale per gli Orfani degli Impiegati dello Stato”, oggi INPS, e per questo uso fu pesantemente modificato.
Attualmente è sporadicamente usata come luogo per performance teatrali, ma non aperta continuativamente al pubblico.
I francescani stabilirono in città la loro sede sul S. Elia, nei pressi di S. Maria sul Colle e, dopo la distruzione per l’edificazione della Rocca, si spostarono a S. Simone e Giuda, a piazza Campello.
I dominicani presero la zona a valle di Palazzo Collicola, gli Agostiniani S. Nicolò.
Description
La chiesa di piazza Campello fu edificata nel 1250 / 1260, sotto il papato di Innocenzo IV, da un grande architetto: Frate Filippo da Campello. Lo stesso che aveva lavorato in Assisi alla grande basilica ed all'altare di Santa Chiara.
Inizialmente avrebbe dovuto essere dedicata a Simone da Collazzone, figlio dei Conti Tonino e Matilde, che, a 14 anni, si diede a seguire San Francesco e da questi fu mandato in missione evangelica in Germania. Tornò a Spoleto nel 1250, morendo a soli 42 anni e fu seppellito, appunto, in quel terreno, che il Comune nel 1226 aveva donato ai frati minori, ove subito fu iniziata la elevazione della Chiesa. Ma Simone non fu mai canonizzato, così la si intitolò a San Simeone apostolo e a San Giuda, denominazione che ultimamente riemerge.
Nel 1698 vi fu portato il cranio di S. Antonio da Padova, molto legato a Spoleto perché fu canonizzato nel Duomo e visse da eremita sul Monteluco.
Era anche ambito sepolcro delle famiglie nobili: Bonavisa, Arroni, Campello. Il bellissimo sepolcro Bonavisa appartiene ad un nobile del 1450, vi sono raffigurati Cristo e le guardie nel sonno ed i 4 evangelisti. Nel sarcofago gli abiti erano integri e sono ora esposti al Museo del tessuto.
E' una delle poche cose ancora visibili, insieme ai resti della caserma e del convitto che vi trovarono posto, come le piastrellatura a muro.
C'era il sepolcro del beato Simone da Collazzone Non ne rimane traccia se non nelle cronache del Campello.
L'edifico smise d'essere dedicato al culto quando, nel 1862, il Comune di Spoleto ne dispose l'utilizzo a caserma. Poi a fine '800 fu annesso all'"Istituto Nazionale per gli Orfani degli Impiegati dello Stato", oggi INPS, e per questo uso fu pesantemente modificato.
Attualmente è sporadicamente usata come luogo per performance teatrali, ma non aperta continuativamente al pubblico.
I francescani stabilirono in città la loro sede sul S. Elia, nei pressi di S. Maria sul Colle e, dopo la distruzione per l'edificazione della Rocca, si spostarono a S. Simone e Giuda, a piazza Campello.
I dominicani presero la zona a valle di Palazzo Collicola, gli Agostiniani S. Nicolò.