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Chiesa della Madonna delle Scentelle
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06/01/2023
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€0,00
Posta oggi sulla strada di “Forca di Cerro”, poco sotto il punto più alto, era però, anticamente, un punto di riferimento per chi percorreva la strada da Bazzano alla Valnerina, infatti il valico dietro e sopra di essa si chiama “Valico dei Pellegrini”.
Il primo nucleo è sulla destra, e su di esso il campanile, ove era una antica campana fusa nel 1580 ma recentemente rubata.. Poi, nel XVI secolo, fu costruita la parte di sinistra, più grande e bella, e la vecchia chiesa passò ad essere usata come casa del Sacerdote.
Il nome viene della “centum cellae”, dalle molte grotte nella zona.
All’interno un bell’affresco di “Piermarino di Giacomo di Castel San Felice”, allievo di Giovanni Di Pietro, detto “Lo Spagna”, che raffigura la Madonna del Latte.
La leggenda vuole che anche qui avessero dimorati i Santi Felice Mauro, padre e figli, che poi fondarono l’Abbazia di San Felice, che dà il nome anche al paese, e che Mauro uccise il Drago che, con suo fiato, rendeva mefitica l’aria della zona, e Felice piantò il suo bastone che subito germogliò. Il tutto potrebbe essere ricondotto alla bonifica delle zone paludose del Nera, che i due siriani erano in grado di fare, ed alla canalizzazione del fiume e, infine, alla piantumazione di alberi che resero solide le sponde.
La chiesetta è stata da poco restaurata, grazi e all’intervento di Truffleland, del gruppo Urbani di Scheggino.
Description
Posta oggi sulla strada di "Forca di Cerro", poco sotto il punto più alto, era però, anticamente, un punto di riferimento per chi percorreva la strada da Bazzano alla Valnerina, infatti il valico dietro e sopra di essa si chiama "Valico dei Pellegrini".
Il primo nucleo è sulla destra, e su di esso il campanile, ove era una antica campana fusa nel 1580 ma recentemente rubata.. Poi, nel XVI secolo, fu costruita la parte di sinistra, più grande e bella, e la vecchia chiesa passò ad essere usata come casa del Sacerdote.
Il nome viene della "centum cellae", dalle molte grotte nella zona.
All'interno un bell'affresco di "Piermarino di Giacomo di Castel San Felice", allievo di Giovanni Di Pietro, detto "Lo Spagna", che raffigura la Madonna del Latte.
La leggenda vuole che anche qui avessero dimorati i Santi Felice Mauro, padre e figli, che poi fondarono l'Abbazia di San Felice, che dà il nome anche al paese, e che Mauro uccise il Drago che, con suo fiato, rendeva mefitica l'aria della zona, e Felice piantò il suo bastone che subito germogliò. Il tutto potrebbe essere ricondotto alla bonifica delle zone paludose del Nera, che i due siriani erano in grado di fare, ed alla canalizzazione del fiume e, infine, alla piantumazione di alberi che resero solide le sponde.
La chiesetta è stata da poco restaurata, grazi e all'intervento di Truffleland, del gruppo Urbani di Scheggino.