Sant’Ansano

  • Sant’Ansano

    • Sant’Ansano 07/01/2023
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Description

Il complesso che si trova tra  Via Arco di Druso e Via degli Eremiti è costituito da diversi edifici sovrapposti, risalenti ad epoche diverse, romana, medioevale e moderna.

Nel livello più basso la bellissima Cripta di S. Isacco.

Sopra di essa l'attuale chiesa, del XVII secolo, che fu poi totalmente ricostruita, ad opera di Antonio Dotti, alla fine del XVIII secolo.

La pianta è ad una sola navata con notevoli affreschi tra i quali uno dello Spagna.

Il Chiostro cinquecentesco è a due ordini.

la Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini curò il restauro dell'affresco dello Spagna e del pavimento del Chiostro.

Sant'Isacco, poi storpiato in Ansano, visse nel VI secolo, era di origini siriane. Probabilmente venne a Spoleto fuggendo dalla persecuzione dell'imperatore Anastasio I, e trascorse la sua eremitica sul Monteluco.
Ne abbiamo notizia da "I dialoghi di Papa Gregorio Magno", Papa che conobbe la storia di Isacco dai racconti di due religiosi che lo avevano conosciuto di persona: la vergine spoletina Gregoria e l'amico abate Eleuterio.

Isacco, arrivò intorno all'anno 528,  giunse a San Pietro, a quel tempo Chiesa Cattedrale, e si mise a pregare per tre giorni e tre notti. Al che il sagrestano, insospettito, lo cacciò in malo modo e venne colto da pazzia. Isacco se ne prese curo e lo liberò dallo spirito maligno riportandolo alla sanità mentale. Facilmente la notizia del prodigio si diffuse fra i cittadini, che iniziarono ad offrire allo straniero doni e ospitalità. Isacco, però, rifiutò e, per cercare un luogo di preghiera isolato, salì sul Monte Luco, giungendo nella attuale zona di San Giuliano, ancora oggi collegata a San Pietro da un sentiero. La sua fama attirò altri penitenti che presero posto nelle numerose grotte naturali del posto. Quando Gregoria gli donò un terreno egli le diede l'abito monastico, contro il volere della famiglia di lei, ed iniziò a costruire un piccolo ricovero, poi monastero, e una piccola chiesa, dedicata a San Giuliano.

Isacco morì intorno all'anno 552 e fu sepolto all'interno della sua chiesa, ove rimarrà per circa mille anni. I successori (Marziale, Gino, Egidio) adottarono la regola benedettina e la stessa abbazia passerà poi dai benedettini ai cassinesi e quindi ai cluniacensi, rimanendo punto di riferimento per gli eremiti. Nel IX secolo, nei pressi dell'arco di Druso, a Isacco e Marziale viene dedicato un oratorio costruito sui resti di un tempio romano, poi trasformato nel secolo XII in una cripta, tuttora sita sotto la chiesa di Sant'Ansano. Le spoglie di Isacco vennero trasferite nella cripta a lui dedicata intorno all'anno 1500, quando i Canonici lateranensi abbandonarono il monastero di San Giuliano.

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Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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